Quella che andrete a leggere è la cronaca di un'impresa compiuta ieri da una squadra di bambini/ragazzi che, dimostrando una maturità che non appartiene a chi solo per motivi anagrafici viene definito adulto, hanno capito che è giusto battersi per i propri meriti e valori e che non si deve assistere alle ingiustizie ma lottare per dimostrare le proprie capacità.
Tutto questo avviene durante il Torneo Montalto svoltosi sul campo dell'Unione Rugby Capitolina. Splendida giornata di sole che accoglie 16 squadre Under12.
Nel nostro girone incontriamo, come avviene spesso in quest'anno, la Nuova Rugby Roma e la Nea Ostia, novità del girone è invece l'Appia Rugby.
La nostra prima partita è con la Nuova Rugby Roma, subiamo una sola meta per una disattenzione ma per il resto giochiamo con determinazione, gestendo la pressione di ogni punto d'incontro e reagiamo ottimamente in seguito ad una nostra meta annullata per un presunto fuori. Finisce 2 a 1.
La partita con l'Ostia, la più facile del girone, è quella che invece sarà determinante per il proseguimento del nostro torneo. Il dirigente accompagnatore della Capitolina responsabile delle verbalizzazione dei risultati non si degna neanche di seguire lo svolgimento della partita perchè come affermato da lui stesso era impegnato a seguire lo svolgimento del torneo della Capitolina 2 che giocava nel campo adiacente al nostro. Ed è proprio lui che non sapendo il risultato della partita e dopo aver chiesto ai nostri ragazzi e a quelli dell'Ostia arriva alla conclusione che la partita è finita 6 a 0. Probabilmente io e Davide siamo stati troppo poco accattaci al risultato, come invece spesso avviene nei concentramenti Under12, da non verificare il reale numero delle mete.
Ma per ora tutto fila liscio e ci prepariamo alla partita con l'Appia. Per la prima parte della partita giochiamo nella loro metà campo ma abbiamo fretta di segnare e invece di sfruttare le numerose situazioni di sovrannumero cerchiamo soluzioni individuali. Ne segue una reazione dell'Appia che però trova un'attenta difesa sia sulla palla che sullo spazio che non lascia possibilità di avvicinarsi alla nostra linea di meta. Ottima partita dal punto di vista tecnico, tattico e mentale. Finisce 0 a 0.
Ed è ora che scopriamo che, come detto dal dirigente accompagnatore della Capitolina, i nostri ragazzi devono abituarsi alle ingiustizie perché ce ne saranno molte nel corso della loro vita. Scopriamo che se dei bambini si meritano di essere i primi nel girone, devono vedere svaniti i loro sforzi perchè vengono contate (si fa per dire) meno mete di quante ne abbiano fatte.
Scopriamo che ormai non si può fare niente se non rassegnarsi, quando invece il rugby dovrebbe insegnare ben altro ad un ragazzo.
Perciò come secondi classificati nel girone accediamo alle fasi finali per conquistare una posizione tra il 5° e l'8° posto.
Ci sono state lacrime a tanta rabbia, una rabbia di chi non vuole accettare un errore, una disattenzione, una disorganizzazione degli organizzatori del torneo.
Ma cerchiamo di trasformare tutto in determinazione, quella che ci porta a dimostrare che si sono sbagliati, perchè noi meritavamo un altro posto in quel torneo.
Nella semifinale travolgiamo L'Aquila con il nostro gioco che, come chiesto, diventa più fantasioso ed imprevedibile e nella finale per il 5° e 6° posto i ragazzi corrono velocissimi in campo, a dimostrare anche l'ottimo lavoro di Massi, noncuranti del caldo o dell'altra squadra presente in campo, la Primavera, che cerca di arrestare i nostri attacchi. Finisce 6 (o 7) a 0.
A nome mio e di Davide (rothmans) ringraziamo i ragazzi per il loro comportamento, è stato un insegnamento per noi e spero per tutti quelli presenti al torneo. Hanno dimostrato che anche quando la competizione diventa alta si deve sempre aiutare una squadra che ha difficoltà con il numero di giocatori e si deve sempre dare il massimo anche quando non si veste la propria maglia.
Grazie!
Un ringraziamento anche agli arbitri che sono stati troppo spesso vessati da allenatori molto attaccati al risultato.
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